Lo Speleo Club Tanaro con sede a Garessio (CN), da anni impegnato nell’educazione ambientale, ha partecipato a “L’acqua che berremo” coinvolgendo la scuola forestale IPSASR P. Barbero di Ormea e le scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Garessio.
Anche se nel territorio non è presente un parco nazionale, lo Speleo Club Tanaro ha partecipato al bando in quanto collabora da anni con le Aree Protette delle Alpi Marittime, in particolare con il Parco del Marguareis che vede la sua principale peculiarità proprio nella presenza di un’area carsica di notevole importanza, soprattutto per la grande biodiversità di cui è custode.
La proposta didattica e divulgativa è stata calibrata per le differenti fasce di età coinvolte: una classe di scuola secondaria di primo grado e quattro classi di scuola secondaria di secondo grado. La scelta delle classi è stata effettuata assieme agli insegnati e dopo una attenta analisi di programmi e libri di testo per valutare quali argomenti approfondire.
Le attività prevedevano un incontro in classe della durata di circa due ore e un’escursione in due grotte del territorio, adatte alla percorrenza con i ragazzi. Entrambe le grotte ospitano pipistrelli, quindi è stata evidenziata l’importanza del non arrecare loro disturbo nel periodo invernale, e le relative visite erano previste per il mese di aprile/maggio.
Purtroppo l’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia nel 2020 ha sconvolto i programmi, tanto che è stato possibile effettuare solo gli interventi con le classi del ciclo superiore in modalità didattica a distanza. Con i più piccoli l’incontro è stato rimandato a quando si potrà effettuare in presenza, così come le attività in grotta sono state rimandate all’autunno, confidando in un miglioramento della situazione sanitaria.
Nella lezione frontale è stata affrontata la formazione delle grotte e l’importanza dell’acqua come bene comune, con esempi reali dal mondo e nel territorio della Valle Tanaro, del Piemonte e della Liguria, focalizzando l’attenzione sulla vulnerabilità degli ambienti carsici, specialmente delle acque in essi presenti.